La pratica di organizzare cene a pagamento nella propria abitazione è da tempo che, in maniera abbastanza silenziosa, sta contagiando sempre più persone. Ma sino ad ora non esisteva alcuna normativa specifica di riferimento. E siccome la cosa comincia a fare un po’ rumore, arriva puntuale lo Stato a regolare il tutto.
E così ora chi volesse aprire la propria cucina di casa a curiosi turisti del cibo potrà farlo e anche in maniera regolare. E’ stato, infatti, approvato dalla Camera un disegno di legge che va proprio a disciplinare l’attività dell’home restaurant.
Come sempre succede quando scatta una nuova regolamentazione, vengono inseriti dei paletti ben precisi. E quindi la norma prevede che le prenotazioni debbano avvenire esclusivamente tramite piattaforme digitali (siti web) allo scopo predisposti. Non è quindi possibile prenotare per telefono. Poi il corrispettivo deve essere corrisposto esclusivamente tramite carta di credito o bancomat. La piattaforma digitale potrà essere gestita anche da terzi.
Non basta. Il ristoratore casalingo non potrà servire più di 500 coperti all’anno, per un massimo di proventi pari a 5.000 euro. E dovrà fornirsi di idonea polizza assicurativa per la copertura dei rischi connessi.
Poi, in via preventiva, è necessario comunicare al Comune l’inizio attività.
Inoltre, gli operatori devono essere in possesso dei requisiti di onorabilità di cui all’art. 71 del D.lgs. 59/2010, nonché rispettare le procedure previste dall’attestato dei rischi e controllo dei punti critici (HACCP) sull’igiene dei prodotti alimentari.
Non è necessario prendere la Partita Iva perché la legge considera tale attività saltuaria. I redditi così prodotti sono considerati redditi diversi e come tali dovranno essere inseriti nella dichiarazione dei redditi. Si ritiene che non sia necessario iscriversi ad alcuna forma di previdenza obbligatoria.
Ricordate poi che nella stessa abitazione non potranno convivere un home restaurant e un B&B o una casa vacanze.
Concorrenza ai ristoranti e pizzerie? Forse si, forse no. E’ chiaro che i ristoranti hanno costi di gestione sicuramente più alti di un home restaurant e questo fatto potrebbe riflettersi sui prezzi praticati, ma allo stesso tempo sono in grado di offrire un servizio potenzialmente diverso e più variegato.
Si vedrà … nel frattempo: buon appetito!!!